lunedì 15 febbraio 2010

Carte di pagamento, come presto cambieranno

Gia oggi nei grandi supermercati del nord-Italia il 50% dei pagamenti avviene a mezzo carte di credito, bancomat, carte aziendali o carte revolving, alcune emesse dalle stesse catene di supermercati, anche con lo scopo di fidelizzare la clientela con la concessione di sconti particolari. Con l’arrivo della nuova legislazione europea diretta a creare un mercato unico dei pagamenti della zona euro (Payment Services Directive) la lotta a disincentivare il contante sarà più pressante. Queste direttive serviranno a permettere a nuovi soggetti della grande distribuzione, operatori telefonici, aziende pubbliche, enti regionali e locali mediante l’iscrizione a nuovo albo, sotto il controllo della Banca d’Italia, di operare sul mercato delle transazioni economiche. Le modalità possono essere diverse, ma uno degli aspetti più importante è quello di poter operare nel campo dei piccoli acquisti, inferiori ai 30 €, senza dover digitare il proprio PIN (contactless).
Una diffusione così massiccia dovrebbe anche consentire un abbassamento dei costi di esercizio delle stesse carte. Oggi la diffusione delle carte si suddivide fra carte prepagate, carte di credito e carte di debito. Domani questo scenario potrebbe comprendere l’emissione di semplici carte di pagamento ad opera di altri enti anche regionali. La Regione Lombardia ha già emesso da qualche hanno una carta dei servizi con cip incorporato, il secondo passo, già annunciato, è la possibilità di caricare una certa cifra per acquisti e pagamenti di tickets sanitari
Aziende di trasporto pubblico, comunali o regionali, potrebbero seguire a ruota.
Pagamenti a mezzo telefonini (Mobile Payments) senza digitazione di Pin, per piccoli acquisti di quotidiani e biglietteria in genere (cinema, teatri). Su tutte queste carte sarà possibile farsi accreditare stipendi e addebitare bollette, utenze domiciliari, bonifici, premi assicurativi.

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