lunedì 22 marzo 2010

Energia pulita dal sole del deserto

Nel 2009 a Monaco di Baviera è nata un jont-venture tra alcune grandi aziende del settore elettro-meccanico, di alta tecnologia e del settore finanziario, che con un investimento di circa 10 miliardi all’anno di € per i prossimi 40 anni dovrebbe studiare la fattibilità di portare in Europa una parte della produzione elettrica che immense distese di pannelli a concentrazione solare e torri eoliche, montati nei deserti africani potrebbero produrre. Questa produzione, dopo aver soddisfatto i bisogni energetici del MENA, nuovo acronimo che sta per Nord Africa e Medio Oriente, dovrebbe arrivare in Europa a mezzo cavi sottomarini in corrente continua. I nomi coinvolti sono di tutto rispetto come per es.: Abb, Abengoa Solar, Siemens, Schott solar, Cevital, Deutsche Bank, Hsh Nordbank etc , e da quest’anno, come socio fondatore, è entrata a farne parte anche l’italiana Enel Green Power. La tecnologia applicata, e già sperimentata, è quelle di far muovere delle turbine dal vapore prodotto da liquidi speciali che circolano in radiatori riscaldati dai pannelli solari. Il progetto chiamato Desertech ha fatto da levatrice per altri grandi progetti del Nord Europa che vanno dal ricercare sinergie per lo sfruttamento alla configurazione di reti in comune di trasmissione, anche sottomarine, che portino l’energia prodotta negli impianti eolici dei mare del Nord o dal vento che soffia sulle coste della Danimarca in stati diversi da dove l’energia viene prodotta. Questo sviluppo mette in evidenza la necessità di avere sempre di più reti intelligenti di distribuzioni bidirezionali che automaticamente si adeguano alle esigenze di traffico e di consumo. L’Italia nel corso del 2009 a mezzo dell’Enea ha già firmato accordi con l’Egitto per l’esportazione di energia con collaborazioni diversificate su varie piattaforme e un primo collegamento via cavo è previsto tra Creta e l’Egitto. Con la Tunisia oltre a un accordo per la costruzione d’ impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili è allo studio con Terna la posa di un cavo sottomarino per il trasporto di energia dal 2015. Esiste già un cavo che collega l‘Algeria alla Spagna. Da un punto di vista geografico l’Italia con la sua posizione nel Mediterraneo, con 30 milioni di contatori elettrici intelligenti già installati e l’esperienza già acquisita in migliaia d’impianti fotovoltaici e eolici, non parte da zero e se il nuovo conto energia allo studio del governo, dovesse andare incontro alle necessità dei consumatori, potremmo avvicinarci velocemente ai primi posti della graduatoria dei paesi produttori di energia da fonti rinnovabili.

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