sabato 3 aprile 2010

Le banche al bivio: più investimenti meno sportelli

Un comunicato stampa dell’ABI di fine marzo comunica l’aggiornamento del monitoraggio, che fotografa l’utilizzo dell’”Avviso comune”, accordo siglato il 3 agosto alla presenza del Ministro dell’economia Giulio Tremonti, dall’ABI e dalle altre rappresentanze dell’Osservatorio permanente sui rapporti banche imprese. Il ricorso delle piccole e medie imprese alla procedura per sospendere i debiti a fronte di un momento di difficoltà emerge che sulla richiesta di sospensione da febbraio 2010 le piccole e medie imprese hanno potuto contare su 9 miliardi in più di liquidità. I settori che più hanno fatto ricorso sono l’industria, il commercio/alberghiero e altri servizi. All’iniziativa hanno aderito 584 banche, oltre il 98% degli sportelli, al 28 febbraio 2010 sono state 153.000 le domande delle imprese, per un controvalore complessivo di finanziamenti in essere di 48 miliardi di euro. Il sistema bancario ha analizzato 145.000 domande (45 miliardi di euro) e ha accolto l’80% delle domande (114.000 pari a 36 miliardi), ancora in corso di esame 23.000 unità (7 miliardi), mentre solo il 2% non è stato accolto (3.300 per 800 milioni di valore). L’analisi relativa alla distribuzione territoriale delle domande accolte, per sede legale dell’impresa richiedente, evidenzia che il 54,1% delle domande è riferito ad imprese residenti nel Nord Italia. La quota restante riguarda tutto il Centro Sud. Altro settore in cui le banche si stanno impegnando sono la promozione di finanziamenti verdi, quasi l’80% delle banche hanno iniziative e prestiti a tassi agevolati per favorire la riduzione di CO2 e servizi specifici per l’acquisto di abitazioni ecocompatibili. Fa da contrappeso a questa serie d’iniziative la crisi del lavoro e della profittabilità economica degli sportelli che a fine 2008 avevano raggiunto il numero di 34000 comprati o venduti sotto la pressione delle grandi fusioni a un valore che poi ha generato minusvalenze di una certa entità come MPS che ha pagato gli sportelli dell’Antonveneta 9 milioni di € l’uno, che poi, qualche mese fa, ha venduto alla metà de prezzo pagato. Già nel 2007 la Popolare di Vicenza per 61 agenzie della UBI Banca aveva pagato 8 milioni di €. Fanno eccezione a questo trend le banche popolari, di credito cooperativo, meno generaliste e più legate al territorio e le filiali italiane di banche straniere. Oggi, oltre a una riduzione degli sportelli aperti al pubblico, le banche sono orientate su sportelli snelli e sulla disincentivazione del ricorso allo sportello facendo pagare penali sulle piccole operazioni in contanti. Gli sportelli automatici e i bancomat, sempre più evoluti e sicuri, saranno le nuove frontiere del sistema bancario italiano.

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