mercoledì 26 maggio 2010

Manovra economica

La bozza che si conosce, anche con possibili variazioni dell’ultima ora, sarà di 24 miliardi. "Una manovra straordinaria chiamata “Provvedimenti urgenti per la stabilità finanziaria e per la competitività economica” che ci è imposta dall'Europa così come per gli altri Paesi, dalla Spagna al Portogallo, dalla Francia alla Gran Bretagna, alla Germania, nel tentativo, di scongiurare una crisi epocale che è un po’, come dice il Ministro Tremonti “un tornante della storia”. Come in tutte le scelte ci sono note positive, altre meno, anche se poi le valutazioni cambiamo a secondo dell’ottica politica dell’interlocutore. Tra le note positive si dovranno annoverare, senz’altro, tutti i risparmi che si dovranno fare nelle spese improduttive degli organismi nazionali e locali: commissioni, viaggi, fondi per le feste patronali e non, auto blu, riviste patinate etc.. Non si capisce perche una certa stampa mette al primo posto il taglio dei servizi. Lotta all’evasione con continuo incrocio di dati, oggi possibile dalle nuove tecnologie informatiche, si tratta di volontà politiche da far valere, rispetto al quieto tran tran. Per forza di cose dovrà cambiare, magari mediante corsi di formazione, la preparazione del personale impiegato nei vari gangli della vita pubblica. Altri effetti positivi delle manovre che si stanno effettuando a livello europeo sarà l’allontanamento nel tempo dei rialzi dei tassi. Le recenti tensioni sui titoli di Stato di alcuni paesi europei e la particolare attenzione ai conti pubblici degli Stati più indebitati probabilmente avranno degli effetti importanti sullo scenario dei tassi d’interesse in Europa e non solo. Non a caso la Banca Centrale Europea (BCE) ha recentemente reintrodotto delle operazioni di rifinanziamento straordinarie alle banche (aste a 3 e a 6 mesi a tasso fisso e ammontare illimitato), che aveva interrotto nei mesi scorsi proprio grazie alla normalizzazione della situazione nei mercati finanziari. Di riflesso, il momento del primo aumento dei tassi d’interesse BCE, attualmente all’1%, si allontana ulteriormente, collocandosi più probabilmente nel corso del 2011 invece che a fine 2010. Uno scenario analogo è ipotizzabile anche per la Fed, visto che la crisi europea potrà avere conseguenze negative anche per l’economia americana, principalmente tramite il canale delle borse e dei mercati finanziari. Analogo effetto è già visibile per la Banca del Giappone, che ha recentemente incrementato la liquidità immessa nel sistema, per sostenere il settore Bancario. Persino la Banca centrale cinese, l’unica tra quelle citate ad aver effettivamente avviato una manovra restrittiva attraverso l’aumento della riserva obbligatoria delle banche, potrebbe ritardare tale restrizione monetaria per tener conto della crisi dei mercati. In un momento di timida, ma non sufficiente ripresa dell’esportazioni, tassi bassi accanto ad un Euro debole, possono essere un buon viatico per l’economia italiana.

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