mercoledì 8 dicembre 2010

L'Euro non è in crisi, ma divide l’Eurozona

La Germania mette in guardia l'Europa per chiacchiere pericolose sulla crisi dell'euro e ritiene la disunione dei risparmiatori molto negativa. Secondo la 'Süddeutsche Zeitung' il governo tedesco si muove sulla linea del rigore perchè teme che alcuni paesi dell'Unione europea possono solo aggravare la crisi. Lo scudo protettivo per la moneta comune non è ancora aumentato. Forte di una dote di 750 miliardi di euro è la migliore garanzia per gli Stati UE fortemente indebitati. A rotazione alcuni paesi europei entrano nel mirino degli speculatori: prima i PIGS, poi i Biigs, dove al posto della P del Portogallo, entra in lista la B del Belgio, più la seconda I che sta per l'Italia. A quest si aggiunge il fatto che pochi sono i politici europei che s'impegnano in un'opera di sostegno per un'espansione del sistema di garanzia per i paesi dell'UE.
Dall'altra il governo tedesco, ritiene inaccettabile un'estensione del paracadute Euro-emergenza. A loro avviso, mette a rischio la stabilità della moneta unica, riporta il 'Süddeutsche Zeitung'.
Con un pò di diplomazia il vice-portavoce del governo, Christoph Steegmans ha espresso l'idea che:” L'Europa ha bisogno di qualche verifica, e tutto per migliorare la stabilità dell'euro ". I paesi Euro sono in contrasto d’idee nella lotta contro la crisi del debito, ma per ora non vogliono mettere in campo nuovi strumenti di difesa. Lunedì sera, hanno deciso di non incrementare, per il momento, il fondo di emergenza. ”Non vediamo alcuna necessità di un'azione immediata ", ha detto il presidente della riunione ministeriale, il lussemburghese Jean-Claude Juncker, al termine della riunione dei 16 paesi dell'euro. Il capo del fondi di emergenza, Klaus Regling, ha detto di tenere valide le stime, altrimenti lo scudo non sarebbe stato abbastanza grande per tutte le 'false' valutazioni in giro per i notiziari. Il ministro delle Finanze belga e attuale capo del Consiglio dell'UE, Didier Reynders si è recentemente espresso per un aumento del sistema di difesa. Reynders ha detto che nel fine settimana, la decisione dovrà essere presa rapidamente. L'idea è quella di garantire che lo scudo sia sufficiente non solo per l'Irlanda, il Portogallo e la Spagna, ma per tutti quei paesi che ne dovessero aver bisogno. La cancelliera Angela Merkel (CDU) ha ritenuto lunedì un aumento del Fondo 'non necessario' e perciò l'ha respinto.
Il problema degli Euro-bond non è stato affrontato. Juncker aveva detto che i paesi dell'euro dovrebbero emettere un bond comune. Finora nella moneta comune ai 16 paesi e a circa 330 milioni di persone non esiste una politica del debito comune. Gli stati ricevono fondi finanziari e a tassi diversi, a seconda del merito di credito. L'idea di Junckers, sostenuta anche dal Ministro delle Finanze italiano Tremonti non è arrivata all'ultimo minuto dalla riunione dei ministri delle Finanze e senza un precedente confronto, ma il governo tedesco l'ha rifiutata rigorosamente. Dopo tutto, la Repubblica federale ha per il momento un elevato e certificato standing creditizio, di conseguenza il governo può prendere in prestito denaro a basso costo. Da un legame dell' euro con la gestione del debito dei paesi dell'eurozona, con merito di credito diversificato dal livello dei debiti come il Portogallo, i tassi d'interesse per la Germania potrebbero aumentare in modo significativo. La FDP è apertamente contro la obbligazioni in euro. 'Deve rimanere debito estero', ha detto l'esperto finanziario del PLR, Volker Wissing, al giornale 'Bild'. Se le passività sono redistribuite, i tedeschi necessariamente dovranno pagare di più.

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