martedì 28 febbraio 2012

Nuova iniezione di liquidità domani dalla BCE

Nella settimana in cui la Commissione Europea ha rivisto le proprie stime di crescita per il 2012 indicando a sorpresa il PIL della zona euro in contrazione dello 0,3% sia nel 1° trimestre che per l’intero anno, si delinea più nettamente per l’Europa un quadro a 2 velocità pur in presenza di grandi liquidità finanziarie a disposizione di tutti i paesi della UE. A fronte delle pesanti revisioni per le economie di Spagna e Italia, il dettaglio delle statistiche tedesche chiarisce come la contrazione del 4° trimestre 2011 sia riconducibile a un temporaneo crollo delle esportazioni, pur a fronte di una tenuta degli investimenti e con un deciso ritorno della fiducia delle imprese già nei primi mesi dell’anno (indice IFO di febbraio ai massimi da 7 mesi). Domani 29 febbraio, la Banca Centrale Europea realizzerà la seconda importante asta a 3 anni per il finanziamento delle banche. Ci si aspetta una domanda di liquidità almeno pari a quella dell’asta di dicembre, pari a circa 490 miliardi di euro. Il Governatore della Banca d’Italia Visco, in occasione del meeting di autorità dei Ministeri finanziari e delle Banche centrali del G20 a Città del Messico nel fine settimana, non ha escluso che queste operazioni possano ripetersi in futuro, mentre il Presidente della BCE Draghi ha evidenziato l’opportunità che i finanziamenti vadano a beneficio dell’economia, essendo la prima operazione stata destinata principalmente a coprire scadenze di obbligazioni bancarie inun mercato divenuto molto ristretto, mentre permane una segmentazione tra le banche che hanno ingente liquidità e la depositano in BCE e banche che ne hanno bisogno e richiedono i finanziamenti. L’autorità monetaria europea ha anche ampliato la tipologia di garanzie stanziabili per ottenere il finanziamento, allargandole anche a prestiti aventi caratteristiche dielevata qualità creditizia. I banchieri centrali hanno peraltro stimolato la partecipazione all’asta da parte delle banche, stigmatizzando come non corrette certe “affermazioni virili” di alcuni banchieri europei che hanno rinunciato a partecipare all’asta per timore che possa essere interpretato come un segnale di difficoltà della banca stessa.

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