giovedì 29 marzo 2012

Il greggio in calo a New York, in attesa delle riserve strategiche

New York- I prezzi del petrolio sono diminuiti all'apertura odierna a New York, continuando il declino iniziato ieri a seguito di dichiarazioni ufficiali che alcuni paesi occidentali avrebbero immesso le loro riserve strategiche sul mercato per abbassare i prezzi. Oggi pomeriggo un barile di "light sweet crude" (Wti) greggio per consegna maggio è sceso di 26 centesimi rispetto alla chiusura di martedì, a 105.15 dollari al New York Mercantile Exchange (Nymex)."Il fatto che stiamo ancora parlando sull'uso delle riserve strategiche pesa sui prezzi. E' difficile in questo contesto per gl'investitori, fondi di grandi dimensioni, svolgere la loro attività serenamente sul mercato", ha dichiarato Rich Ilczyszyn, analista di Itrader.Oggi, per la seconda volta, il ministro francese dell'Economia Baroin ha fatto conoscere la tabella di marcia della Francia che "ragionevolmente" prevede luce verde dall'Agenzia Internazionale dell'Energia (IEA) per sfruttare le sue riserve strategiche di petrolio e arginare l'aumento del costo del greggio. Il giorno prima, è stato il ministro francese dell'Energia Eric Besson a dichiarare che era "favorevole" alla proposta americana e britannica di utilizzo delle riserve strategiche di petrolio. Interpellato dalla AFP, l'AIE non è stata in grado di dare dettagli immediati sui tempi di un'eventuale decisione. "Tanto per cominciare basta parlare dell'uso delle riserve strategiche, perchè sia sufficiente a cambiare l'umore del mercato", ha osservato il signor Ilczyszyn. Inoltre, il mercato "si occupa di perdite causate dall'annuncio di ieri del Dipartimento dell'Energia degli Stati Uniti di aumento netto delle riserve lorde", ha anche notato Eric Bickel, di Energy Summit (Schneider Electric). Le riserve di petrolio sono salite a 7,1 milioni di barili durante la settimana conclusa il 23 marzo, alimentando le preoccupazioni circa la domanda dei consumatori che sembra sempre più bassa su consumi di petrolio nel mondo. Per rimanere al di sopra della soglia di resistenza di 110 dollari al barile, "bisogna che la paura di un conflitto con l'Iran sia confermata," lo status attuale "è rimanere tranquilli ancora per qualche tempo", ha osservato il signor Ilczyszyn. "Se un accordo dovesse essere concluso con Teheran, ci sarebbero nuove vendite e un ritorno a circa 92 dollari al barile", ha aggiunto.

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