martedì 31 luglio 2012

L'euro in recupero

Francoforte - Oggi 31 luglio  l'euro ha recuperato ed alle ore 15.00 è stato scambiato a 1,2313 dollari, contro 1,2245 dollari delle ultime ore di negoziazione europea di lunedì pomeriggio.
La Banca centrale europea (BCE) ha fissato il tasso ufficiale di cambio dell'euro 1,2284 dollari.

sabato 28 luglio 2012

Mercati finanziari in attesa nuova politica BCE

Ieri venerdì è riapparso il sole nelle varie Borse europee. L'Italia ha preso in prestito 8,5 miliardi di euro a 6 mesi a tasso nettamente inferiore (2,454% contro 2,957% del prestito precedente). Le borse del Vecchio Continente hanno chiuso tutte su valori positivi, che vanno dal 3,91% al 1,36% a Madrid a Zurigo. I rendimenti dei titoli spagnoli a 10 anni sono stati scambiati a 6,7% contro un massimo del 7,7% di mercoledì. E' bastata una dichiarazione ad invertire il trend negativo di questa settimana. Giovedì, il presidente della BCE, Mario Draghi, ha assicurato che era pronto a fare "tutto il necessario per proteggere l'euro". Poi ha  aggiunto: "Credetemi, questo sarà sufficiente ..." Poi venerdì, come un'eco, Angela Merkel e Francois Hollande hanno detto di essere "determinati a fare di tutto per proteggere la zona euro". Tutte dichiarazioni che hanno confortato gli investitori. Anche il Giappone e la Germania, hanno salutato le "parole magiche di Mr. Draghi" - come il titolo della stampa spagnola venerdì che ha contribuito a ristabilire la fiducia. Ma la ripresa durerà? Per Charles Wyplosz, professore di economia presso l'Istituto universitario, Mario Draghi ha avanzato le sue pedine. Si prepara il pubblico tedesco ad un intervento massiccio da parte della BCE. "E'stato considerato un tabù, ma l'UE ha raggiunto una fase in cui la sopravvivenza dell'euro è in gioco e il capo della BCE è pronto a utilizzare tutti i mezzi possibili per salvare la moneta unica." Resta da vedere se queste parole si tradurranno in azioni concrete in occasione della riunione della BCE del prossimo giovedi e quali saranno. Le armi nella mani della BCE sono tante e potenti. E' opinione comune che un allargamento degli spread, come si è avuto, nella prima parte della settimana, mette a repentaglio la stessa Eurozona, e senza azioni concrete, ci vogliono da 3 a 5 giorni perchè il mercato si accorga delle promesse mancate. Ma Draghi è persona di parola.

giovedì 26 luglio 2012

Draghi rassicura il mondo finanziario sull'euro, le borse salgono e gli spread scendono

Da Londra, ospite del premier britannico David Cameron, insieme ai colleghi della Banca d'Inghilterra, Mervin King, della Banca del Messico Agustin Carstens e del Brasile, Alexandre Tombini, il numero uno dell'Eurotower ha ricordato "i progressi straordinari compiuti dall'area euro negli ultimi sei mesi", un periodo turbolento che ha messo a dura prova la tenuta del sistema che ora, ed è il messaggio lanciato dalla capitale del Regno Unito all'indirizzo di Bruxelles e dei grandi paesi dell'eurozona, dovrà marciare più forte, ma soprattutto "più unito". In questo modo, il presidente della Bce, Mario Draghi, è riuscito oggi nell'intento di dare un pò di fiducia ai mercati. Poche parole ("siamo pronti a tutto per salvare l'euro") sono riuscite a rafforzare le borse e ad abbassare lo spread. Per quanto riguarda i titoli italiani il differenziale di rendimento è sceso sotto i 500 punti nel giro di 10 minuti dai 520 dell'apertura, per attestarsi sui 475 punti alle 13.30. La borsa di Milano è subito salita da un +0,60% ad un +2% per poi segnare un avanzamento vicino al 4%, nel primo pomeriggio. Madrid è salita fino a +3%. "L'euro è irreversibile e la Bce è pronta a fare tutto il necessario per salvare la moneta unica": Draghi ha poi ripetuto ancora una volta come "l'area euro è più forte di quanto non le venga riconosciuto" ed "è impensabile immaginare la possibilità che un Paese possa uscire dall'eurozona". Lo scudo antispeculazione (i cosiddetti firewall), ha aggiunto, "sono pronti a funzionare meglio che in passato", però è necessario uscire dalla frammentazione finanziaria", per arrivare ad una vera unione bancaria, finanziaria e fiscale, anche perchè, ha ricordato Draghi, il mercato interbancario tra i vari Paesi non sta funzionando al meglio". Comunque, prima o poi, "si arriverà alla condivisione della sovranità nazionale Ue".

mercoledì 25 luglio 2012

Germania: il clima di business in declino

Francoforte - Il barometro Ifo, aspettative aziendali in Germania, ha registrato un ulteriore calo nel mese di luglio, un segno che la crisi nella zona euro continua ad influenzare il morale degli imprenditori del paese, ma senza particolari preoccupazioni. L'Ifo si è attestato a 103,3 a luglio contro 105,2 punti del mese di giugno, ha annunciato oggi mercoledì un portavoce dell'omonimo istituto, confermando che questo è il suo terzo calo consecutivo e il livello più basso dalla metà del 2010. Il consenso degli analisti, convocate dal Dow Jones Newswires aveva previsto una leggera diminuzione dell'indice di fiducia a 104,5 punti. "La crisi dell'euro ha un effetto negativo più forte sull'economia tedesca", ha detto il presidente Ifo Hans-Werner Sinn in un comunicato. Il barometro Ifo deriva dall'aggregazione di due figure: le aspettative degli imprenditori per la situazione attuale, che si è deteriorata nel mese di luglio (111,6 contro i 113,9 punti del mese di giugno), dopo un lieve miglioramento lo scorso mese, e le aspettative degli imprenditori per sei mesi, che hanno continuato a deteriorarsi da 97,2 punti del mese di giugno a 95,6 punti nel mese di luglio. Queste cifre non rivelano alcune differenze tra settori. "L'Ifo mostra che la crisi del debito presenta anche rischi per la nostra economia", ma la situazione in Germania è "robusta", ha commentato un portavoce del ministero tedesco dell'Economia."Vediamo una buona possibilità che le nostre previsioni di crescita vengono realizzate", ha aggiunto. Il governo tedesco si aspetta un incremento dello 0,7% del PIL quest'anno, secondo le previsioni della banca centrale del paese che si aspetta un incremento dell' 1% o del 1,2% secondo OCSE. Christian Schulz, economista per la banca Berenberg, pur ritenendo che gl'imprenditori tedeschi ancora non mostrano segni di panico, mette in guardia però contro il fatto "che anche paesi come la Germania, con una economia fondamentalmente sana, potrebbero entrare in recessione se il calo della fiducia portasse gl'imprenditori a rinviare i loro investimenti e rimandare l'acquisto di abitazioni ".Per Catherine Stephan, BNP, questo deterioramento del Ifo "è coerente con l'evoluzione dell'indice PMI" delle attività del settore privato che si sono contratte anche in luglio, secondo i dati rilasciati martedì. Il dato positivo proviene dalle esportazioni che vanno meglio di quello che viene generalmente percepito, attraverso consegne ai paesi extra zona euro.

L'euro risale nei confronti del dollaro, ma resta sotto pressione

L'euro oggi ha proseguito la sua leggera salita rispetto al dollaro, dopo il calo netto degli ultimi giorni, ma è rimasto sotto pressione per il peggioramento della situazione economica della zona euro, dove la Spagna ha sempre più bisogno di un piano globale di salvataggio. Oggi nel primo pomeriggio, l'euro ha incontrato il dollaro a 1,2149 contro 1,2063 dollari di ieri sera. Martedì era sceso sino a 1,2043 contro dollaro, il livello più basso dal 10 giugno 2010. E' rimbalzato a 95,03 contro lo yen, rispetto ai 94,28 di martedì dove ha toccato 94,12, il livello più basso dalla fine del novembre 2000. Il dollaro è rimasto stabile nei confronti dello yen a 78,22 yen contro i 78,17 di martedì sera."Le preoccupazioni per Spagna, Italia, Grecia rendono fosche le previsione per la moneta unica, mentre l'euro rimane sotto pressione", ha osservato Valentin Marinov, analista di CitiFX. Nonostante un tentativo oggi di rimbalzo della moneta unica europea nei confronti del dollaro, occorre una cautela d'impostazione perchè il mercato è sempre più preoccupato dalla Spagna, i cui tassi sui prestiti a lungo termine sono rimasti ancorati sopra la soglia del 7,5% considerato insopportabile nel lungo tempo. Gli investitori temono che il paese sarà costretto a cercare un aiuto esterno, come hanno fatto Irlanda, Grecia e Portogallo, mentre i cattivi indicatori economici spagnoli si accumulano e il salvataggio delle sue banche non è sufficiente per rassicurare la situazione. Diverse regioni a corto di soldi potrebbero cercare il sostegno di Madrid, come già fatto Valencia e si appresta a fare la Catalogna come preannunciato ieri. La Grecia rimane al centro delle preoccupazioni. Il governo incontrerà questa settimana una delegazione di istituzioni creditrici del paese per discutere le riforme necessarie per sostenere il loro aiuto, e domani arriva il presidente della consiglio europeo Barroso. Anche i paesi più forti non sono impermeabili alla crisi, come ha mostrato l'agenzia di rating Moody che lunedì ha abbassato a "negativo" la prospettiva del debito di Berlino. Inoltre, il barometro del clima economico Ifo in Germania ha registrato un ulteriore calo in luglio a 103,3 punti contro i 105,2 punti nel mese di giugno, secondo i dati ufficiali rilasciati mercoledì. "Sembra che le aziende tedesche hanno finalmente aperto gli occhi sulla realtà della crisi nell'area dell'euro", e "l'immunità tedesca alla crisi della zona euro si sta chiaramente ammorbidendo "ha commentato Carsten Brzeski, analista di ING. Il Giappone, la cui moneta è considerata un rifugio sicuro in questi tempi economicamente difficili, si è allertato negli ultimi giorni avvertendo di un possibile intervento sul mercato dei cambi per far scendere il prezzo del denaro, che, per la sua forza, porta svantaggi agli esportatori giapponesi, che guidano la crescita del Paese. La sterlina britannica oggi è quotata nei confronti dell'euro a 78,43 pence, e a 1,5488 contro dollari. Il franco svizzero è rimasto stabile contro l'euro a 1,2010 franchi svizzeri ed è salito contro il dollaro a 0.9886 franchi svizzeri. L'oncia d'oro ha quotato 1587,50 dollari in asta ieri sera.
La valuta cinese stabile a 6,3885 yuan contro dollaro a fronte dei 6,3859 yuan di ieri.

lunedì 23 luglio 2012

Crisi del debito, ora brucia la Spagna

Valencia è insolvente. Altre province seguiranno presto: la Spagna ha soldi per pagare gli stipendi solo fino a settembre - e ora l'atteggiamento della Banca centrale europea è aggressivo. Stamane il solito spread contro Bund tedeschi è arrivato a 640. La Spagna non ha nessun "piano B".Quanto ha scosso la tempesta implacabile nei mercati finanziari e allarmato il governo del paese può essere valutato in un quasi disperato appello del ministro degli Esteri spagnolo. In una conferenza con gli altri leader europei a Palma de Mallorca, José Manuel García-Margallo ha attaccato la Banca centrale europea (BCE) con severità senza precedenti.García-Margallo ha accusato la BCE, di aver acquistato per cinque mesi titoli di stato spagnoli e quindi la pressione sulla Spagna si è ridotta, la situazione è rimasta "nascosta". Letteralmente, ha aggiunto adesso non fa nulla per fermare il fuoco del debito spagnolo. Oggi la Spagna è in credito nei confronti della BCE. Nel segno della solidarietà europea ora deve intervenire a favore del paese, ma non è tutto. Alla domanda su come vedeva il futuro dell'Unione europea e la sua moneta comune, ha risposto che potrebbe "non andare avanti ancora per molto," visto che ci sono paesi come la Germania, priva di debiti, mentre altri come la Spagna con l'acqua fino alla gola .In ordine cosa è successo il 20 Luglio 2012, il venerdì nero. Già la notte di giovedì c'erano le immagini di manifestazioni di protesta nazionale sullo "standard greco." Qui, le proteste da parte dei sindacati sono stati eseguite prevalentemente da impiegati pubblici con l'eccezione di alcuni atti finali di violenza nella capitale. I leader sindacali hanno preavvisato un "autunno caldo", con un secondo sciopero generale quest'anno che certo non è fatto per rassicurare gli investitori internazionali per quanto riguarda la solidità e la solvibilità della Spagna. Poi nel primo pomeriggio è arrivato il big bang: Valencia, prima delle diciassette regioni autonome della Spagna ha chiesto aiuto al neocostituito Fondo di Salvezza Nazionale (FLA), perché ha gravi problemi di liquidità. Non ha aiutato il fatto che un quarto d'ora dopo da Bruxelles è arrivata la notizia che l'Eurogruppo aveva rilasciato l'OK per più di 100 miliardi di euro per ricapitalizzare le banche spagnole in difficoltà  e la prima tranche di 30 miliardi, per banche già in parte nazionalizzate saranno disponibili alla fine di luglio.Il fatto che mercoledì il parlamento ha adottato un drastico programma di austerità di 65 miliardi non ha toccato il mercato azionario spagnolo che è sceso di quasi il 6%. Allo stesso tempo è aumentato il premio di rischio sui titoli di Stato spagnoli già ben al di sopra del livello greco-irlandese-portoghese. I tassi d' interesse per le obbligazioni con scadenze a dieci e a 30 anni che hanno concluso la giornata di trading a circa il 7,3% ha acuito la sensazione di essere in zona  pericolo.

sabato 21 luglio 2012

I mercati finanziari non convinti dal via libera dell'Eurogruppo

La luce verde del piano di salvataggio per le banche presentato da Madrid all'Eurogroup  non ha disinnescato la bomba spagnola. La teleconferenza di venerdì dei ministri delle finanze dei diciassette paesi della moneta unica hanno convalidato la nota relativa alla ristrutturazione del settore bancario iberico, che sarà firmato nei prossimi giorni. Hanno inoltre confermato la costituzione immediata, del Fondo europeo per la stabilità finanziaria (EFSF), una riserva di 30 miliardi di euro pronti per essere erogati se la situazione dovesse deteriorarsi ulteriormente. Un altro pagamento iniziale di 45 miliardi sarà efficace se messo in atto per novembre, per un totale aiuti UE fino a 100 miliardi. Il parlamento tedesco ha approvato il piano giovedì per aiutare la Spagna ed i deputati finlandesi hanno fatto la stessa cosa venerdì, consentendo al governo di Helsinki di riaffermare la necessità di un forte controllo sovranazionale e l'impegno verso l'euro. Grandi preoccupazioni hanno suscitato le proteste di massa anti-rigore che hanno avuto luogo giovedì in diverse grandi città spagnole, questo conferma che il salvataggio delle banche (il cui fabbisogno di finanziamento è stimato in circa 60 miliardi di euro per svalutazione pari a 155 miliardi calcolati alla fine di maggio dalla Banca di Spagna) non hanno convinto i mercati. Mentre i Bonos spagnoli, scadenza a dieci anni, per diversi giorni hanno avuto difficoltà a restare sotto il tasso del 7%, i mercati azionari europei sono notevolmente calati ieri. La Borsa di Madrid è scesa del 5,8%, Lisbona 3% e Parigi del 2%. In mezzo a notizie di un forte aumento della disoccupazione nel 2012 nella penisola iberica del 24,6% e di un quasi-collasso della sovra-indebitata regione di Valencia, che ha chiamato lo Stato per il salvataggio. Conseguenza: la suspense viene rinviata ad un possibile intervento in estate del Fondo di stabilità finanziaria europeo sul mercato primario o secondario del debito sovrano di Spagna. Tale intervento, permesso dal suo statuto, è stato sottoposto ai voti nel mese di giugno nelle colonne del Financial Times da Benedetto Coeuré, membro del consiglio della Banca centrale europea (BCE) che deve prima dare la sua approvazione. Sarebbe più in linea con la decisione del vertice Ue del 28 e 29 giugno che, nonostante la riluttanza di Angela Merkel, ha deciso che il futuro meccanismo di stabilità europea può, una volta entrato in vigore ( la Corte Costituzionale tedesca dovrà pronunciarsi il 12 settembre), decidere l'acquisto di debito pubblico per alleviare il paese sotto pressione, direttamente o ricapitalizzando le banche per "rompere il circolo vizioso" della crisi. La questione, tuttavia, è se un'azione di EFSF avrebbe avuto un sufficiente effetto dissuasivo. Altri osservatori, alla luce della gravità della crisi spagnola e dei dibattiti previsti durante l'estate su un piano di riqualificazione per gli aiuti alla Grecia (dove esperti europei si preparano a tornare), ritengono che la BCE farebbe meglio a intervenire da subito nel mercato secondario, come ha fatto dal settembre 2011 al maggio 2012.

giovedì 19 luglio 2012

La metà degli sportelli bancari scomparirà fra 10 anni

Dopo la notizia che la UBI Banca (Unione Banche Italiane), quinto gruppo bancario italiano per numero di sportelli,  ha annunciato una revisione della struttura organizzativa del gruppo, che comporterà anche la chiusura o la vendita di 44 sportelli e la trasformazione di 78 sportelli in minisportelli con una riduzione degli organici stimabile in circa 1.500 unità "full time equivalents", si susseguono le notizie e gli studi di organismi internazionali che prevedono tagli di sportelli e di personale nel settore bancario. L'annuncio della UBI Banca viene dopo tagli effettuati da Banca Intesa e numerosi grandi gruppi bancari italiani. Uno di questi  studi internazionali di proprietà dell'impresa previsioni di Jones Lang LaSalle per l'Europa prevede un cambiamento radicale nelle reti di filiali delle banche. L'Europa sta mostrando alcuna pietà per l'"over-banked", ha detto il capo della ricerca europea, James Brown. Internet banking e la connessione mobile sul conto bancario effettuato in forma convenzionale rendono gli sportelli bancari ridondanti. Jones Lang LaSalle sta proponendo alle banche nuove posizioni di uffici e di personale per seguire gli sviluppi del mercato.
Filiali con orario H24
Dal momento che soprattutto nel retail banking, il contatto personale con i clienti è importante, si vorranno mantenere i rami tradizionali secondo gli esperti di LaSalle Bank. Le banche devono decidere, tuttavia, esattamente quale tipo di negozio desiderano posizionare e dove. La costruzioni di filiali tradizionali è probabilmente più redditizia per venire incontro alle esigenze dei clienti in un determinato luogo o in un quartiere, ma saranno progettati in modo diverso. Questo potrebbe portare a forme completamente nuove di filiali.La UBS in Svizzera due anni fa ha presentato un nuovo design per i loro clienti locali e ha annunciato che ricostruirà 300 filiali. Poiché la maggior parte delle transazioni di pagamento avvengono via Internet ed è ora sono automatizzate, lo switch scenderà in campo nelle nuove sale in una piccola stanza. Per ricevere e supportare nelle nuove filiali la UBS l'ha posto nelle loro nuovi locali con maggiore enfasi. Per 100 filiali, la banca ha già creato un nuovo design.
Uffici virtuali con call center
D'altra parte, sempre secondo l'esperto Robert Bonwell di LaSalle in futuro, le nuove imprese high-tech avranno uffici con 24 ore di accessibilità, che operano dai call center ai video telefoni. Questi rami virtuali high-tech probabilmente tendono ad avere contatti con i clienti delle banche ordinarie. L'incarnato direttore di banca nella filiale fisica della banca si concentrerà principalmente secondo Bonwell sui clienti facoltosi. Possibili anche la creazione di uffici premium via satellite che offrono solo servizi di base. Anche in Germania nel 1999 c'erano 60.000 sportelli bancari,  due anni fa erano ridotti a solo 39.500. Oggi quasi tutti gl'istituti tedeschi prevedono di chiudere numerose filiali.

mercoledì 18 luglio 2012

Chi beneficia della discesa dell'euro

Il declino dell'euro riflette la debolezza dell'economia europea, ma potrebbe anche ritornare utile agendo come una sorta di svalutazione competitiva. Oggi, minato dalle preoccupazioni per le prospettive economiche dell'Eurozona, l'euro è calato del 18% rispetto alla quotazione più alta del maggio 2011, toccando livelli che non si vedevano da due anni. Quota 1,22 contro dollaro di martedì, rapresenta il declino di un'economia europea che non va bene, in mezzo ad una crisi del debito senza precedenti. Una diminuzione del 10% del tasso di cambio effettivo dell'euro nei confronti di tutte le altre valute potrebbe far guadagnare lo 0,7% di crescita nell'area comune, secondo alcuni studi. Una manna per paesi come l'Italia, dove è mancata la competitività dopo l'introduzione della moneta unica. Dal punto di vista aziendale, è la famosa teoria dei "valori in dollari". Si tratta di aziende che caricano la maggior parte delle loro vendite in dollari ed i cui costi sono denominati in euro. Ciò include settori di esportazione, come l'abbigliamento di lusso, il turismo, settori in cui l'Italia ha una forte presenza. Altri settori sono: il petrolifero. In questo settore l'Eni-Saipem sta sviluppando con forza e quasi quotidianamente la sua presenza. Ci sono paesi africani, che pur avendo una forte produzione estrattiva, non hanno ancora sviluppato una propria industria energetica, e la presenza della nostra compagnia ha prodotti risultati eccezionali nella distribuzione dei servizi del settore. Altro settore è il trasporto aereo. Questo è il caso di EADS. Secondo Louis Gallese, CEO di EADS Ogni diminuizione di 10 centesimi sul dollaro ha un impatto negativo di 1 miliardo di euro sul risultato operativo. Questo vale anche per la maggioranza delle compagnie petrolifere, per le quali ogni variazione di 0,1 centesimi di euro / dollaro si traduce in una fluttuazione di 1,5 miliardi di euro di risultato operativo.Certo il beneficio dell'effetto cambio è meno importante in tempi di crisi economica, le aziende che esportano sono molto sensibili. La crisi del debito, spinge i governi ad aumentare i piani di austerità. Questi ultimi hanno un impatto molto più negativo sulla crescita che la debolezza dell'euro. Inoltre, la Cina, che è il motore della crescita globale, è influenzata dalla debolezza dell'euro. Infatti, il paese ha sostenuto  l'Unione monetaria acquistando massicciamente e diversificando le sue riserve di valuta estera. L'indebolimento dell'euro abbassa il valore delle sue attività in euro. Inoltre, può influenzare le esportazioni verso l'Europa. In secondo luogo perché ci vuole tempo, almeno sei mesi prima di percepire gli effetti di un euro debole.

lunedì 16 luglio 2012

La Cancelliera Angela Merkel sugli aiuti al settore bancario spagnolo

I Ministri delle finanze della zona euro hanno approvato lo scorso lunedì un pacchetto di salvataggio di 100 miliardi  per le banche spagnole che sono rimaste paralizzate da una bolla immobiliare.Il governo Merkel ha bisogno di una approvazione dal Bundestag, prima che il ministro delle finanze Wolfgang Schaeuble possa dare semaforo verde in una riunione dei ministri delle Finanze dell'Eurozona che si terrà venerdì per pagare la quota di  salvataggio dovuta dalla Germania. Ieri la Merkel ha detto, in una intervista al canale televisivo ZDF "Abbiamo sempre ottenuto la maggioranza di cui abbiamo bisogno". Una piccola minoranza di parlamentari della coalizione di centro destra della Merkel ha votato di recente contro il nuovo fondo di salvataggio della zona euro e le nuove regole di bilancio, evidenziando il crescente disagio in Germania sui costi per sostenere i membri più deboli del blocco della moneta unica.Il governo Merkel ha ottenuto facilmente due terzi dei voti per le due misure, anche se con l'aiuto dei partiti di opposizione. Merkel ha anche detto che la zona euro non ha ancora risolto la questione se i suoi fondi di salvataggio - il Fondo europeo di stabilità finanziaria e il suo successore, il meccanismo europeo di stabilità (ESM) - o gli Stati membri beneficiari saranno responsabili per i pagamenti dei futuri aiuti alle banche.La leader conservatrice ha ribadito la sua posizione che il prezzo del continuo sostegno per i paesi della zona euro in difficoltà deve essere la rigorosa osservanza da parte dei governi interessati ai difficili obiettivi di bilancio e alla stretta sorveglianza europea dei loro progressi."Tutti i tentativi per farci praticare la solidarietà,  comunque e senza alcun controllo e condizioni non avranno  alcuna possibilità con me o con la Germania", ha detto Merkel. Per la Grecia, la Merkel ha detto che voleva aspettare una relazione della 'troika' su gli istituti di credito e sui progressi della riforma di Atene prima di decidere ulteriori iniziative. La troika di funzionari della Commissione europea, della Banca centrale europea e del Fondo Monetario Internazionale ha avviato un riesame dei progressi vacillanti della Grecia, dopo settimane di paralisi politica durante la campagna elettorale. La Grecia, a poche settimane di distanza dall'erogazione del denaro, vuole rinegoziare i termini del suo piano di 130 miliardi di salvataggio con l'Unione europea e Fondo monetario internazionale, ma i creditori - guidati dalla Germania, hanno detto che è possibile introdurre qualche nuova regola, ma non riscrivere il documento. "Ho fermamente deciso che mi limiterò a dire quello che faremo sulla base della relazione della troika e dobbiamo quindi aspettare un altro paio di settimane", ha detto Angela Merkel.

sabato 14 luglio 2012

"Noi virtuosi, le agenzie ci puniscono": Parole di Monti

Moody, l'agenzia di rating americana ha abbassato ieri ancora di due tacche il rating sovrano dell'Italia, riducendolo da A3 a Baa2. L'annuncio ha causato malumori in Italia. "Il rating Moody è completamente ingiustificato e fuorviante, ignora il lavoro svolto dal nostro Paese", ha detto il ministro dello Sviluppo Economico, Corrado Passera. Ai primi di luglio, il capo del governo, Mario Monti, ha ribadito che si aspetta un deficit di bilancio pubblico di circa il 2% del PIL quest'anno, contro il 3,9% del 2011. Peter Bofinger, uno dei "cinque saggi", consigliere del governo tedesco in materia economica, in un'intervista al Corriere della Serra di ieri ha dichiarato di ritenere che i costi dei tassi di rifinanziamento in Italia non sono giustificati: "E' difficile capire perché l'Italia, che ha un deficit di bilancio dell'1,7%, deve pagare tassi tra il 6 e il 6,5%, mentre la Gran Bretagna, con un disavanzo del 7,7%, può rifinanziare i suoi prestiti a un tasso del 2%".A differenza di altri paesi periferici d'Europa, l'Italia dovrebbe essere in grado di sostenere il proprio deficit di bilancio entro il 3%, ha dichiarato Jörg Krämer, capo economista di Commerzbank, citato dalle agenzie. Tuttavia il ribasso del rating sovrano d'Italia ha avuto uno scarso impatto sulla vendita di una serie di obbligazioni nella tarda mattinata di venerdì. Il prestito richiesto al mercato era di 3,5 miliardi di euro con scadenza nel 2015, ed è stato quotato sul mercato a 4,65%, inferiore al 5,3% richiesto dagli investitori per un programma simile a giugno.Il tasso che ha superato il 6% di nuovo venerdì, per scadenza a dieci anni in Italia si sta muovendo verso livelli  simili a quelli spagnoli, che ieri si sono attestati al 6,7%. Per Stefan Keitel, capo degli investimenti globali di Credit Suisse, durante una recente presentazione sulle prospettive per i mercati ha dichiarato che l'Italia "non ha gli stessi problemi della Spagna o della Grecia". Il paese può contare su un importante centro industriale a nord e il tasso di disoccupazione è la metà di quello della Spagna. Ha aggiunto che attualmente i titoli a dieci anni degli Stati Uniti e della Germania sono attualmente sopravvalutati. Nel mese di maggio, il tasso di disoccupazione era pari al 10,1% in Italia, contro il 10,3% nell'UE. Era pari al 24,4% in Spagna e 22,5% in Grecia. Il deficit dell'Italia, raggiungerà il 2% quest'anno e rimane molto inferiore a quello della Spagna, dove dovrebbe essere ridotto al 5,3%, contro l' 8,5% nel 2011. Eppure, l'Italia non può permettersi alcuna differenza, date le dimensioni del suo debito, che rappresentano il 126% del PIL nel 2012, secondo il FMI. Più dell'Irlanda (116%), del Portogallo (114%) o della Francia (90%). In questo contesto, qualsiasi cattiva notizia può preoccupare gl'investitori, come nel caso di giovedì con la pubblicazione dei dati relativi alla produzione industriale -6,9% a maggio in Italia.

venerdì 13 luglio 2012

I petrodollari colpiscono: Valentino passa al Qatar

Lo storico marchio del gruppo Valentino è stato acquisito dalla società Mayhoola for Investments Spc del Qatar. La società partecipata da un "primario investitore" del paese - spiega un comunicato - ha acquisito l'intera partecipazione della società dal fondo Permira e dalla famiglia Marzotto  (azionista con il 20% circa). L'annuncio non svela chi via sia dietro Mayhoola, ma fonti finanziarie confermano che si tratta della famiglia dei reali del Qatar. Mayhoola acquisisce così il controllo di Valentino spa e della licenza M Missoni. Il prezzo dell'operazione non viene reso noto. Secondo alcune indiscrezioni finanziarie, tuttavia, la cessione sarebbe stata realizzata sopra i 700 milioni di euro, con un multiplo quindi di 27-28 volte il margine operativo lordo del 2011 (22 milioni di euro).Restano fuori dall'operazione sia la quota di maggioranza di Permira e dei Marzotto in Hugo Boss sia l'altro marchio gestito da Vfg, Mcs - Marlboro Classics, che resterà in carico a Red & Black (la controllata degli investitori italiani). Il passaggio di Valentino a Permira e alla famiglia Marzotto era stato realizzato nel 2007. Il gruppo Valentino ha chiuso il 2011 con un fatturato di 322 milioni di euro, e segna una crescita del 60% del fatturato tra il 2009 e il 2012.

mercoledì 11 luglio 2012

Zara: La crisi colpisce anche la moda

La crisi economica c’è e si vede. E’ il caso di Amancio Ortega, patron spagnolo del noto marchio Zara. Ortega di recente ha perso la bellezza di circa due milioni di dollari a causa del crollo sul mercato azionario delle azioni di Inditex SA (ITX), società che detiene il controllo di marchi importanti fra cui proprio quello di Zara.Qui è proprio il caso di dire che, se nella maggior parte dei casi è la gente comune a sentirne le conseguenze più pesanti, a volte anche i ricchi (e i super-ricchi) se la passano male.Tuttavia, per quanto la perdita sia stata rilevante questa non sembra essere stata in grado di diminuire - almeno in maniera sensibile - il patrimonio stimato di Amancio Ortega, tanto che il patron di Zara è attualmente ancora considerato – secondo la classifica stilata dall’attendibile Bloomberg – come il quarto uomo più ricco di tutto il mondo.

domenica 8 luglio 2012

BCE: la crisi non ha eroso la sua credibilità

Oggi il team di Draghi è al centro delle riforme dell'Eurozona  e il Presidente della BCE e la sua squadra dominano i dibattiti sul settore bancario dell'UE e l'integrazione fiscale.La maggioranza degli europei ha quasi dimenticato Jean-Claude Trichet! Meno di un anno dopo il suo arrivo alla testa della Banca centrale europea,Draghi è stato in grado di far dimenticare il suo predecessore francese, proponendo se stesso come il contatto chiave per affrontare la zona euro.Giovedi a Francoforte, ha spiegato la sua visione a tinte fosche della situazione economica - "i rischi che abbiamo individuato si sono concretizzati",  e con queste parole ha contribuito al diffuso scetticismo dei mercati, nonostante l'annuncio dello storico taglio del tasso della BCE allo 0,75%. "Draghi è la nostra bussola. L'ultimo baluardo ha dichiarato Olli Rehn, commissario agli Affari economici, prima della riunione dei ministri delle finanze dell'area dell'euro che si terra domani 9 luglio a Bruxelles.Il Draghi bussola è particolarmente seguito dal Comitato esecutivo della BCE (cinque persone in aggiunta al suo presidente, tutti nominati dal Consiglio europeo) che è stato, in un anno, quasi completamente rinnovato. L'unico superstite dell'era Trichet è il vice presidente della Banca centrale, portoghese Victor Constancio. I nuovi consiglieri, che sono arrivati nel 2011-2012, sono il belga Peter Praet, nominato Chief Economist, il tedesco Jörg Asmussen Cœuré Benedetto e francese. Trichet non è mai stato battuto da Stark (ex capo economista della BCE tedesca, che si dimise nel settembre 2011). Draghi ha un viale di fronte e quando parla lascia il segno. "Ha uno sguardo molto british e svolge il suo lavoro utilizzando le competenze e le conoscenze interpersonali acquisite nella lunga carriera. Criticato il suo passaggio in Goldman Sachs, dove è stato Vice Presidente della filiale europea tra il 2000 e il 2005, ma è un'esperienza che ha consentito all'ex governatore della Banca d'Italia di essere nominato e rispettato dai mercati. Egli coltiva un look molto british e parla francamente come gli americani in America. Mentre Jean-Claude Trichet, che ha negoziato il Trattato di Maastricht, non aveva mai abbandonato il suo accento francese e la sua immagine di alto funzionario. Oggi la BCE è al centro della futura vigilanza bancaria comune dell'Eurozona che ha promesso di portare a conclusione entro la fine del 2012, Draghi e il suo "dream team" ha un impressionante ruolino di marcia, continua la Commissione. Essi beneficiano pienamente del fatto che la BCE è lo strumento comunitario ultimo a cui la crisi non ha eroso la credibilità."

sabato 7 luglio 2012

Sul tasso d'interesse della BCE pari a zero

La Banca centrale europea aprirà le sue cateratte monetarie come non ha mai fatto prima d'ora. E' controversa l'analisi sulla decisione della BCE se il denaro va nell'economia o aiuta i paesi con un enorme debito publico.Ieri i mercati finanziari sono stati sottoposti a forti stress. Nel giro di 45 minuti, tre delle maggiori banche centrali del mondo hanno promulgato una dopo l'altra l'allentamento della politica monetaria. Nella tarda mattinata è stata la Banca d'Inghilterra, con un'estensione del programma di acquisto di obbligazioni ("quantitative easing") da 50 a 375 miliardi di £. Solo un minuto dopo la Bank of China ha fatto sapere di ridurre il suo principale tasso di interesse di 31 punti base. E' stato il secondo ribasso nella politica monetaria della Cina nel giro di un mese. Nel primo pomeriggio i mercati finanziari hanno finalmente capito ciò che molti pensavano: Vale a dire, che la BCE avrebbe inoltre avuto la  possibilità di premere su i tassi d'interesse di riferimento al livello più basso poiché l'istituto di Francoforte è responsabile per l'euro. Il Presidente Mario Draghi ed il Consiglio direttivo hanno deciso, così come previsto, di abbassare il principale tasso di rifinanziamento per le banche dall'1% allo 0,75%. Allo stesso tempo - e forse ancora più importante - hanno deciso di ridurre il tasso dell'over-night, l'interesse che le banche percepiscono per i depositi a breve termine con la BCE, da 0,25% a 0%. "Welcome to the Club chirp", la Commerzbank ha poi prontamente messo in evidenza in un briefing. L'abbreviazione "chirp" sta per "politica a tasso zero". Secondo il parere del dipartimento di ricerca della Commerzbank ciò determina che il tasso nella zona euro aumenterà di fatto la liquidità .L'economista Thomas Herrmann nell'esprimere il punto di vista da Credit Suisse ha dichiarato che "Le banche dovrebbero continuare a parcheggiare ingenti somme di denaro presso la BCE". Prima le banche avevano prestato all'1% e "parcheggiato" all'0,25%, ora possono prendere in prestito allo 0,75% e parcheggiare allo 0% anche se la cosa in sé non è particolarmente attraente. La Fed, tuttavia, nutre la speranza che il denaro portato da questi provvedimenti, rafforzato dal taglio dei tassi d'interesse per l'economia, portino una spinta ai mercati. Se questo avrà successo? "Il meccanismo di trasmissione delle banche nell'economia reale è disturbato", ha detto l'economista ZKB Jörn Spillmann. Mentre il problema risiede nei paesi in crisi dove i bilanci deboli delle banche commerciali che hanno afflitto il nord d'Europa hanno subito un altro fenomeno: l'economia non chiede abbastanza crediti per dare nuovo impulso alla crescita economica. "La liquidità nel sistema bancario europeo non manca", ha detto Thomas Herrmann. Anche la Banca Centrale del Kenya ieri, per la prima volta da 18 mesi, ha abbassato il suo tasso d'interesse. Con un tasso di interesse del 16,5% si è mossa la politica monetaria del Kenya, ma in ambiti diversi da quelli occidentali, i banchieri centrali dei loro mercati monetari nazionali sono abituati a questi livelli. L'inflazione nel Kenya era pari al 20% lo scorso novembre, e attualmente è in calo al 10,1%. Anche in Europa i banchieri centrali potranno beneficiare delle attuali aspettative d'inflazione bassa. Il calo dei prezzi delle materie prime ha permesso oggi alla Bank of England e alla BCE, di pompare denaro extra senza stressare i mercati finanziari."Tecnicamente, il Regno Unito è in recessione", ha detto Julius Baer economista Janwillem Acket. Un altro giro di "quantitative easing", a suo avviso, quindi, ha un senso. Il Dow Jones ha perso lo 0,5% durante il giorno, lo spagnolo IBEX ieri pomeriggio è calato del 2,9%. Coloro che speravano che i paesi colpiti dalla crisi fossero aiutati dalla banca centrale sono rimasti delusi. La BCE potrà intensificare i suoi acquisti di obbligazioni dei paesi come la Spagna o l'Italia, ma probabilmente guarderà ad un obbiettivo più alto. Saranno i prossimi incontri dei politici europei a tracciare la strada del futuro dell'Eurozona.

venerdì 6 luglio 2012

Il taglio dei tassi della BCE non soddisfa i mercati

La Banca centrale europea ha tagliato il proprio tasso di interesse di un quarto di punto percentuale portandolo al minimo storico dello 0,75% per incrementare l'economia della zona eur, appesantita dalla crisi del continente sul debito pubblico. I mercati sono rimasti delusi da questo taglio minimo. La decisione di giovedì, della Banca centrale europea (BCE) di diminuire il tasso di interesse dall'1% allo 0,75%, ha lasciato delusi molti economisti, tra cui Jens Sondergaard di Nomura. L'allentamento delle condizioni di finanziamento era ampiamente previsto, ma molti si aspettavano di più. Tutti d'accordo nel dire che non è questo livello dei tassi, il più basso dall'inizio dell'Eurozona nel 1999, abbastanza per lasciare fuori dalla recessione i suoi Stati membri. Improvvisamente, ci si è concentrati su ciò che il presidente della Bce, Mario Draghi, ha detto insistendo in particolare sullo stato di avanzamento dei rischi al ribasso per la crescita ", poiché tutti i paesi, anche quelli finora poco interessati iniziano a esserlo veramente ".Le Borse hanno chiuso in rosso, in testa Madrid (-3%) e il mercato del debito sovrano ne ha sofferto. In particolare i tassi italiani a dieci anni sono saliti al di sopra del 6%."E'stata una decisione unanime del consiglio dei governatori", ha assicurato il presidente della BCE in una conferenza stampa a Francoforte. Non ci sono timori d'inflazione che dovrebbe scendere al di sotto del nostro obiettivo del 2% l'anno prossimo." Nessuna ulteriore azione è stata annunciata, nonostante l'appello del direttore del Fondo monetario internazionale, Christine Lagarde, per comprare titoli di Stato, Mario Draghi è stato chiaro: "Non ne abbiamo discusso nel corso della riunione [...] E'  non c'è nulla da guadagnare distruggendo la nostra credibilità chiedendoci di andare oltre il nostro mandato. Le banche avevano preso in prestito € 1.000 miliardi a condizioni favorevoli. "La BCE ha più spazio. Se le condizioni si dovessero degradare ulteriormente, bisogna innovare ", secondo Björn Eberhardt. Per contro, Mario Draghi, pensa che il Fondo europeo per la stabilità finanziaria (EFSF) e il meccanismo europeo di stabilità (SPM), possono ricapitalizzare le banche e riacquistare debito sovrano, essi sono "adatti per i rischi ed oneri attuali ".Giovedì, la BCE ha ridotto da un quarto di punto allo 0%, il tasso del deposito overnight . "Che deve essere un incentivo per le banche alla circolazione del capitale," ha dichiarato un economista. Per diversi mesi, "vediamo che i flussi di credito restano bassi", si è lamentato Mario Draghi. "Abbiamo giocato sulla liquidità, ma questo è dovuto anche ad altri fattori quali la debolezza della domanda da parte delle imprese e delle famiglie". Ha ricordato che la BCE ha dato la sua disponibilità anche alle banche medie e piccole, "ci sentiamo più vicini  all'economia locale."Circa il ruolo della vigilanza bancaria che il Consiglio europeo vuole dare, Mario Draghi ha confessato "di porre le stesse domande di tutti gli altri. Aspettiamo fino a che non viene detto che forma questa nuova funzionalità avrà."
La mossa si è inserita in un contesto di tagli dei tassi da parte della banca centrale cinese e delle nuove misure di stimolo da parte della Banca d'Inghilterra e delle autorità finanziarie mondiali che cercano di puntellare un rallentamento dell'economia globale.

lunedì 2 luglio 2012

Borse europee, una pausa dopo gli accordi di Bruxelles

Le borse europee hanno iniziato la settimana  trattenendo il fiato, dopo l'impennata euforica di Venerdì per l'accordo raggiunto a Bruxelles.Parigi ha iniziato a + 0,01%, 0,08% Londra, Francoforte -0,17%. Poco dopo l'apertura  Madrid si sta evolvendo verso lo 0,01% e e Milano allo 0,35%. A Zurigo, l'SMI è salito dello 0,38%.L'accordo raggiunto venerdì mattina a Bruxelles che propone l'intervento dei fondi di assistenza per aiutare i paesi in difficoltà, configurano una specie di cooperativa di credito e di crescita, ha immediatamente sollevato gli umori degl'investitori e il mercato obbligazionario dove gli spread di Spagna e Italia sono caduti nel fine settimana.Lunedi, gl'investitori si sono presi una pausa, anche se "Chris Weston di IG Markets, prevede un lieve aumento nei mercati europei all'inizio del nuovo ciclo". Prendere una pausa di riflessione "sembra logico, perché la questione dell'attuazione delle misure decise venerdì "rimane intatta", secondo gli analisti di Credit Mutuel francese che poi hanno aggiunto che gli accordi saranno più efficaci, solo se i paesi europei sapranno rapidamente attuare le promesse di una migliore governance."Dopo il forte aumento di venerdì scorso, gli indici dovrebbero prendersi una pausa", è stato previsto anche dagli analisti di Saxo Bank, per i quali "la presa di profitto potrebbe verificarsi durante la sessione odierna, e gli operatori rimangono estremamente vigili".Infatti, se l'accordo europeo è considerato un passo avanti, ci sono davvero ancora molte incognite, soprattutto per quanto riguarda il lancio del nuovo Relief Fund (MES) e il suo funzionamento. Il MES è stata approvata dal parlamento tedesco venerdì notte, ma il presidente Joachim Gauck, che deve firmare, ha detto che avrebbe aspettato qualche settimana, fino a quando la Corte Costituzionale esaminerà una denuncia presentata da un partito di sinistra. La Banca centrale europea (BCE) si riunirà giovedì per decidere sui tassi di interesse. Le previsioni sono di un ritocco al ribasso dello 0,25%. Infine, in Francia, la Corte dei conti in mattinata terrà la sua relazione sulle finanze pubbliche del paese per creare le condizioni per riportare il disavanzo al 4,5% del Pil quest'anno e del 3% nel 2013. "Il modo in cui le obbligazioni francesi si comporteranno dopo la suddetta pubblicazione potrebbero influenzare il CAC 40", ha avvertito il signor Weston. La Francia deve anche emanare un prestito a breve per un cifra tra i 7 e 8,3 miliardi di euro.Sul mercato obbligazionario, i tassi sono rimasti stabili in linea con il relax registrato lo scorso fine settimana. L'euro incontra oggi il dollaro 1,2638 dollari, contro i 1,2654 dollari venerdì sera.